Titolo RISCHI SANITARI LEGATI ALLA PRESENZA DI ZANZARA TIGRE

Aedes albopictus, come altre specie di zanzara o di altri organismi ematofagi aggredisce l’uomo. Le punture di Aedes albopictus procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, inoltre si tratta di un insetto molto aggressivo, che punge anche durante il giorno aumentando il fastidio arrecato. Uno dei danni maggiori sino ad ora associati alla presenza di zanzara tigre è il suo impatto sulle abitudini di vita della popolazione. La sua presenza in numerosi focolai può arrivare quindi a modificare le abitudini delle persone rendendo difficile specialmente ai bambini e agli anziani la vita all’aperto nelle ore fresche della giornata, proprio quelle più piacevoli durante la stagione calda. Aedes albopictus in alcune aree del mondo è vettore di malattie, soprattutto virali, tra cui la Dengue, la febbre gialla e alcune encefaliti d’interesse sia medico che veterinario. In Italia questi agenti patogeni non sono normalmente presenti, ma possono essere importate da viaggiatori provenienti dalle aree endemiche. E’ quello che è accaduto nell'agosto del 2007 in Emilia-Romagna, quando sono stati notificati i primi casi europei di trasmissione del virus Chikungunya, proprio da parte di zanzara tigre. L´infezione si trasmette solo tramite punture da parte di zanzare infette. La prima epidemia nota, nel mondo, risale al 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 è stata descritta un’epidemia in Indonesia attribuibile forse allo stesso agente virale. A partire dalla metà del ventesimo secolo, varie epidemie di Chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. La presenza di Chikungunya in Emilia-Romagna è stata controllata attraverso una capillare campagna di disinfestazione e di prevenzione. Purtroppo l’aumento delle temperature medie e degli eventi di precipitazione primaverili – estive, in atto favorisce ora, e ancor più nel futuro, lo sviluppo e la persistenza di popolazioni di zanzare e dei virus trasmessi.


Insieme alla zanzara tigre, con la globalizzazione si stanno diffondendo in Europa altre "cugine", altrettanto pericolose, come Aedes aegypti e Aedes japonicus, vettori di febbre gialla e dengue la prima e encefalite giapponese e West Nile la seconda.


Titolo COME SI DIFFONDE

La chiave della sua diffusione, oltre alla capacità di quiescenza delle uova durante i periodi asciutti, è dovuta al fatto che sono sufficienti piccole raccolte d’acqua per la deposizione delle uova. La zanzara tigre non si sposta in genere più di poche centinaia di metri dal focolaio larvale ma, in favore di vento, è in grado di effettuare più ampi spostamenti. Non bisogna sottovalutare i fenomeni di trasporto passivo, ad esempio entrando accidentalmente nelle automobili, camion, treni, navi, aerei, può spostarsi con rapidità a distanze considerevoli molto lontane da quella di origine. Quando si insedia in un territorio, si diffonde gradualmente, si sposta di qualche centinaio di metri in modo eterogeneo, impiegando anche anni per colonizzare completamente un’area urbana. Inizialmente si osserva una presenza casuale dei focolai (random). Dopo qualche anno la colonizzazione è a macchia di leopardo e successivamente la zanzara si diffonde sull’intero centro urbano con densità diverse a seconda delle condizioni ambientali. Il fastidio provocato dalle zanzare è proporzionale alla loro densità, quando la popolazione ne avverte la presenza, la colonia è già saldamente radicata nel territorio. Alle nostre latitudini il periodo favorevole allo sviluppo della specie va da aprile ad ottobre. La massima densità numerica della popolazione adulta si osserva generalmente tra metà agosto e metà settembre. Nelle zone più temperate, anche in Italia, si possono osservare esemplari adulti tutto l’anno.


Titolo ABITUDINI ED HABITAT


La zanzara tigre punge soprattutto all'aperto, ma quando l'infestazione è elevata non è raro rinvenire adulti anche all'interno delle abitazioni. Predilige i mammiferi, ma può nutrirsi su uccelli ed altri animali se i primi non sono disponibili, mostrando comunque un elevato grado di antropofilia. Usualmente vola a pochi centimetri dal suolo pungendo tra anche e caviglie. I luoghi di riposo degli adulti sono tra la vegetazione (siepi, erba alta, cespugli), dove le femmine digeriscono i pasti di sangue. Nel suo ambiente originario (foreste del sud-est asiatico) i siti di sviluppo corrispondono alle cavità negli alberi, foglie ampie o fori nella roccia. Al contrario di molte altre specie, la zanzara tigre non colonizza larghi specchi di acqua stagnante, come ad esempio stagni, paludi, fossi, ma piccole raccolte di acqua stagnante che possono essere presenti anche all’interno di orti e giardini privati. Alcuni esempi di focolai di sviluppo larvale: • Sottovasi delle piante; • Secchi e piccoli recipienti, bottiglie, barattoli; • Bidoni di raccolta delle acque presenti negli orti e cantieri; • Avvallamenti presenti in teli di nylon che coprono cumuli di materiali, nelle serre, ecc..; • Pneumatici usati presenti in cascine, cortili, abbandonati o stoccati all’aperto nei quali possa raccogliersi dell’acqua al loro interno ecc; • Caditoie e griglie di scolo; • Vasi per fiori presenti nei cimiteri; • Vasche ornamentali; • Abbeveratoi per animali; • Grondaie otturate.


Titolo IL CICLO BIOLOGICO

Il ciclo biologico della zanzara tigre è simile a quello delle zanzare italiane appartenenti allo stesso genere. Dopo un singolo pasto di sangue, in corrispondenza di piccole raccolte d’acqua, la femmina può arrivare a deporre oltre 100 uova (in media da 40 a 80) e il ciclo si ripete ogni 3-5 giorni nei periodi più favorevoli dal punto di vista climatico. Ogni esemplare può vivere dalle 2 alle 4 settimane, pungendo e deponendo numerose volte. Una femmina adulta può vivere in condizioni ottimali di temperatura ed umidità, per 4-6 settimane. L'attività di puntura è prevalentemente diurna e varia a seconda dell'habitat, ma in generale si concentra verso la tarda mattinata. Le uova vengono deposte appena sopra il livello dell’acqua, la schiusa avviene quando vengono sommerse, per esempio in occasione di una pioggia. Le uova, in stato quiescente, sono in grado di superare lunghi periodi asciutti. Da queste si sviluppano larve acquatiche che, attraverso 4 stadi di crescita, separati da altrettante mute, raggiungono lo stadio di pupa. La zanzara adulta sfarfalla dopo circa 48 ore, abbandonando la spoglia della pupa (esuvia) nell'acqua. Alle nostre latitudini l'intero ciclo di sviluppo può durare da 10 giorni a più settimane, a seconda della temperatura. Circa 48 ore dopo lo sfarfallamento maschi e femmine sono in grado di accoppiarsi. Subito dopo, la femmina può effettuare il suo primo pasto di sangue, necessario per maturare le uova, mentre il maschio, esaurita la propria funzione riproduttiva, sopravvivrà solo pochi giorni durante i quali non si nutrirà mai di sangue.


Titolo GENERALITà


La zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus) appartiene all’ordine dei ditteri ed è originaria delle foreste tropicali del sud-est asiatico. Le prime segnalazioni in Italia risalgono a inizio anni ’90 nella zona di Genova. La sua diffusione nel nostro paese si è avuta inizialmente a causa del trasporto dall'estero di uova deposte all'interno di copertoni usati e di bambù; in seguito, anche il trasporto passivo degli adulti ne ha ampliato la diffusione. Oggi è diffusa su gran parte del territorio nazionale. Aedes albopictus si distingue dalla zanzara comune per l'aspetto striato, l'adulto ha un corpo nero con striature bianche. Le sue dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm e variano a seconda della densità delle larve e della loro disponibilità di cibo.


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  CONVEGNO 1° dicembre 2016  
     
 
A 20 anni dalla nascita della L.R. 75/95 il Comune di Casale M.to organizza per giovedì 1° dic ore 9,30 presso la sala consigliare, un incontro tematico.
 
     
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  Convegno 5 Ottobre  
     
 
Al Centro Congressi dellEnvironment Park a Torino si terrà il convegno "Vettori di Malattie e Mutamenti Climatici". info su www.sumitomo-chem.it/convegno
 
     
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  La zanzara che spaventa gli USA  
     
 
23 Agosto - USA - E la più vasta ondata di contagi con il virus del Nilo occidentale mai vista in America. Un virus trasmesso dalle zanzare.
[ANSA.it]
 
     
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